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Workshop sull’Iniziativa Globale G20 per la Riduzione del degrado del suolo e il miglioramento della conservazione degli habitat terrestri

25 Giugno 2021

Workshop sull’Iniziativa Globale G20 per la Riduzione del degrado del suolo e il miglioramento della conservazione degli habitat terrestri

Lo scorso 25 maggio la Presidenza Italiana del G20 ha organizzato un workshop sull’Iniziativa Globale G20 per la Riduzione del degrado del suolo e il miglioramento della conservazione degli habitat terrestri, lanciata nel 2020 dai leaders dei Paesi G20 sotto la Presidenza dell’Arabia Saudita.

La sessione di lavoro era volta a evidenziare i migliori esempi di “buone pratiche”, per comprendere meglio come stabilire elevati standard di eccellenza, aggiornare l’attuazione ed orientare la direzione futura dell’iniziativa, nonché per raccogliere proposte e valutazioni. L’esito delle discussioni è stato utile per inquadrare, arricchire ed orientare lo “Strategic Framework” decennale ed il Piano operativo triennale dell’Iniziativa.

Il workshop – cui hanno preso parte quasi tutti gli Stati membri del G20 e diverse organizzazioni internazionali – è stato strutturato in due sezioni: 1) Soluzioni per lo stato del suolo: presentazioni e gruppi di analisi e scambi di opinioni 2) Approfondimenti sui quattro pilastri dell’Iniziativa. I lavori si sono sviluppati positivamente, costituendo un’occasione di approfondimento e scambio di esperienze sia da parte degli Stati che delle organizzazioni internazionali partecipanti.

Il workshop ha messo in evidenza l’ampiezza e la profondità delle diverse iniziative che gli Stati del G20 stanno intraprendendo per affrontare la sfida di ridurre il degrado del suolo e migliorare la conservazione degli habitat terrestri al fine di conseguire benefici effetti dal punto di vista ecologico, economico e sociale. Una delle considerazioni più significative tra quelle emerse nel corso del dibattito e delle presentazioni è stata senz’altro la condivisione del concetto di “avere una visione globale dei problemi per agire a livello locale”. È stata inoltre evidenziata l’importanza di azioni coordinate nel contesto di sfide e opportunità riconosciute a livello globale, adottando soluzioni in linea con gli impegni e gli obiettivi stabiliti dall’Agenda 2030, gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile (SDGs) ed altri obiettivi previsti dalle rilevanti convenzioni delle Nazioni Unite.

Gli Stati membri hanno presentato numerosi esempi di buone pratiche per il recupero del suolo anche mediante il ricorso a soluzioni basate sulla natura come i sistemi agro-silvo-pastorali, la conservazione, la protezione ed il recupero delle foreste e di altri tipi di territorio, nonché le pratiche agricole di tipo rigenerativo e restaurativo. Particolarmente interessanti sono state le presentazioni da parte degli Stati sulle modalità di cambiamento delle politiche, del quadro legislativo, delle modalità di coinvolgimento dei soggetti portatori di interessi e dei metodi di cooperazione, tutti mirati alla dimostrazione delle migliori conoscenze ed esperienze sul recupero del suolo ed alle possibili soluzioni per il territorio.

Le presentazioni hanno evidenziato l’importanza di quadri normativi nazionali che tengano conto degli aspetti multidimensionali e multisettoriali necessari per attuare azioni di recupero del suolo, finalizzate a raggiungere l’obiettivo della neutralità nel degrado del suolo, e per attivare il contributo dei settori finanziario e privato. Si è confermata la necessità di una collaborazione multilaterale e l’importanza di un contesto che faciliti la connessione, condivisione e l’apprendimento delle azioni intraprese a livello centrale o a livello locale, secondo modelli che assicurino benefici multipli dalla gestione del territorio.

La grandissima maggioranza dei partecipanti ha evidenziato i benefici economici derivanti dal recupero del suolo, specialmente nella prospettiva dei provvedimenti che saranno attuati per il recupero dopo l’emergenza pandemica. Altro concetto su cui è stata registrata una grande convergenza è stata la consapevolezza che recupero del suolo e conservazione della biodiversità sono due facce della stessa medaglia.

Alla riuscita della seconda sezione del workshop ha contribuito anche il Segretariato dell’UNCCD introducendo la strategia decennale e il piano operativo triennale della G20 Global Initiative, alla base del raggiungimento degli obiettivi dei suoi quattro pilastri.

I partecipanti hanno convenuto sull’importanza della cooperazione internazionale, dell’integrazione delle azioni per il recupero del suolo, incluse le iniziative di conservazione e gestione sostenibile del territorio. È stato inoltre evidenziato come lo sviluppo sostenibile dipenda da un’efficace azione di recupero del suolo ottenuta con l’inserimento di questa finalità in un ampio raggio di politiche, strategie e programmi, anche a livello regionale (es. nell’U.E.).

In sintesi si riportano alcuni dei concetti chiave emersi nel corso del workshop:

  • il recupero del suolo è un’opportunità per allineare le tre Convenzioni di Rio e sfruttarne le sinergie.
  • Condivisione che il tema del recupero del suolo degradato non può essere separato da altre questioni fondamentali quali la biodiversità, l’acqua, i cambiamenti climatici, la sicurezza alimentare, la desertificazione, etc.
  • L’importanza di coordinare interventi a livello locale, nazionale, regionale e globale.
  • Conoscenza della disponibilità di tecnologie, soluzioni, pratiche, metodologie, strumenti, politiche, incentivi che necessitano di essere resi disponibili per essere adattati alle specifiche realtà ed impiegati.
  • Il COVID-19 ha mostrato l’importanza di agire sul fronte del recupero del suolo e fare tesoro dell’esperienza acquisita per le attività da porre in essere dopo la pandemia.
  • Il settore del suolo sta acquisendo sempre più importanza per varie ragioni che includono la neutralità rispetto ai gas ad effetto serra, la conservazione della biodiversità, la resilienza alla siccità, il contrasto all’inquinamento, il miglioramento della qualità dell’aria e l’impatto sulla salute pubblica.
  • L’importanza di ricercare soluzioni inclusive, ad esempio nei casi in cui sono interessate comunità indigene e locali, tenuto conto dell’importanza delle conoscenze tradizionali.
  • È possibile lo scambio di esperienze di riforma a livello di politiche e di normative finanziarie.
  • Un aspetto chiave sarà la maggiore importanza da attribuire alla solida gestione del territorio a livello sociale, politico e commerciale in maniera trasversale ai vari settori.
  • La finanza verde finalizzata agli interventi per il recupero del suolo può fornire molteplici benefici anche rispetto ai cambiamenti climatici, alla biodiversità e alla sicurezza alimentare.

La Presidenza ha messo in evidenza il ruolo che le giovani generazioni potranno svolgere in prospettiva rispetto allo sviluppo di soluzioni per il recupero del suolo, non più solo come beneficiari ma, in futuro, anche come parte attiva.

Il workshop si è concluso con gli interventi di Arabia Saudita (precedente Presidenza G20) e Italia che hanno ribadito l’importanza dell’Iniziativa Globale G20 a supporto delle attività per il recupero del suolo degradato.